Collezione Cominacini-Boy

La collezione Cominacini-Boy fu donata all’Antiquarium Arborense nel 1994. La raccolta comprende venticinque ceramiche fenicie, puniche e romane, provenienti dalla necropoli fenicia, punica e romana di S.Giovanni. Una brocca con orlo a fungo, due brocchette ad orlo bilobato, un cooking-pot, una tazzetta troncoconica, due piatti ombelicati ed un’urna cineraria ovoidale provengono da tombe fenicie ad incinerazione e probabilmente costituiscono un unico corredo (seconda metà del VII sec. a.C.).

Si può forse riportare a questo corredo unitario un askòs fittile lavorato al tornio: esso si presenta con il corpo foggiato a cavalluccio cilindrico, con zampe in parte frammentarie, collo allungato con criniera e testa troncoconica con due piccole orecchie, occhi escavati a stecca e bocca forata con funzione di versatoio. Il cavaliere, anch’esso lavorato al tornio, presenta la testa – aperta nella parte superiore per riempire la fiaschetta – a volume cilindrico con una gola centrale, in cui sono applicati il naso, i bulbi oculari, le orecchie, la “barbetta a punta” e il corpo ovoidale, con gli arti superiori protesi sul collo del cavallo e quelli inferiori ripiegati all’indietro che stringono la groppa dell’equino.

A tombe romane sono attribuibili un’anfora vinaria di produzione campana Dressel I (seconda metà del II secolo a.C.), ceramica fine da mensa africana del II secolo d.C. (sigillata chiara A), vasellame comune e una lucerna a becco tondo con un leone sul disco (II sec. d.C.).

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